L’Opera, come si evince dal titolo, è un chiaro richiamo al Cantico delle Creature, poesia scritta da San Francesco d’Assisi, uno dei più amati santi della Chiesa cattolica, nel XIII secolo. Questo testo celebra la bellezza e l’armonia della natura, considerandola come una manifestazione dell’amore divino. Il poema esprime gratitudine e lode per ogni elemento della creazione, offrendo uno sguardo di profondo rispetto e umiltà nei confronti del mondo naturale. Il verso dedicato alla Luna è particolarmente affascinante e poetico. Esso recita:
Laudato si’, mi’ Signore, per sora Luna e le stelle;
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.
L’artista proprio per omaggiare questo aspetto sacro della natura ha selezionato la cellulosa come sua materia principale, una sostanza di colore bianco avorio comunemente utilizzata per la creazione della carta. Attraverso abili manipolazioni, ha dato vita a una realtà surreale e lunare, popolata da crateri infiniti e pianure sassose. La cellulosa si presta perfettamente a questo scenario, sia per il suo colore simile alla luce notturna, sia per la sua forma adatta a rappresentare l’ambiente lunare.
Tiberio Feliciani
Storico dell’arte, Specialista in beni storico artistici